Il perdono, poesia di Giorgio Milanese
IL PERDONO
A te rovo di spine
che hai spezzato le membra
per farne strumento di tortura
sul Suo capo regale
intriso di sudore scarlatto
quell’Uomo ha detto :
” ti perdono “.
A te gelido ferro
che hai preso forma
di chiodi spietati
laceranti la candida
carne dell’ Agnello
quell’Uomo ha detto :
” ti perdono “.
A te ruvido legno
che hai accolto nel
tuo mortale abbraccio
il mistero grande di una Fede
quell’Uomo ha detto :
” ti perdono “.
A te lancia pagana
che hai aperto nel costato
la sacra porta da cui
è uscito per sempre
il fiele del peccato
quell’Uomo ha detto :
” ti perdono “.
A voi , a tutti voi
che con il cieco errore
avete generato
l’urlo del vento,
lo scroscio della pioggia,
lo scoperchiare delle tombe
e il grande strappo
nelle sale vuote del Tempio,
la Voce di un Uomo moribondo
vi ha detto
con un grido possente
” VI PERDONO “.